“Rilancio di Certosa, un nuovo piano per la ferrovia”

 

Il peso infrastrutturale sulla vallata è stato, è e sarà tanto: cantiere del ponte, nodo, ultimo miglio, gronda, terzo valico e ora metropolitana. Sarebbe particolarmente critico a Certosa, per cui tra due file di case si pensa di far passare 4 binari: 2 per le merci (con passaggio anche per quelle pericolose) e 2 per la metropolitana.
In tutto questo aggiungiamo che è emerso un limite del sistema, ovvero la pendenza sbagliata del 16 per mille che inficia un investimento da 7 miliardi e rotti e che tra l’altro interessa un’opera (Terzo Valico) che è tra le prime opere da finanziare con il Pnrr e con i 25 miliardi che sono appena arrivati all’Italia.
Per questo si doveva fare una riflessione su quello che sta accadendo in Valle: possibile che non si riesca a ragionare per aggiustare un’opera del valore di 7 miliardi che permetta al primo porto italiano di essere servito adeguatamente e un ripensamento del tracciato dei binari che non passi tra le case di Certosa? Oltretutto quel rilevato ferroviario potrebbe servire per impostare un prolungamento della metropolitana verso la media e alta vallata e dare un servizio di trasporto adeguato. Questo sì che sarebbe un progetto sostenibile: togliere il pericolo e dare un servizio ai cittadini, in omaggio anche al nuovo nome del Ministero che il ministro nell’incontro ha orgogliosamente rivendicato.

Vanno ricercate idee alternative perché non si può partire così male.  Per questo abbiamo molto apprezzato la disponibilità del Ministro a riceverci per esprimergli più compiutamente le nostre preoccupazioni e vagliare le alternative.

Ci sono poi diverse aree ferroviarie con binari e parchi inutilizzati che RFI può liberare e ridare alla Valle per ampliare il lavoro di riqualificazione urbana con interventi baricentrici sui nuclei abitati. Per il bene di questa Valle e dei suoi abitanti è doveroso vagliare tutte le ipotesi.